Io, i metroidvania, e altre cose in 2D

Nei giorni e nelle settimane precedenti, ho avuto modo di giocare una piccola serie di videogiochi cosiddetti metroidvania o presunti tali.

Premetto che non sono un particolare fan del genere, al punto che deve essere presente qualcosa di speciale all’interno del videogioco per fare breccia nel mio cuore. Non che non mi piacciano i videogiochi 2D a scorrimento, anzi, io sono nato e cresciuto con quelli, ma non sono uno a cui piace perdersi alla ricerca della strada giusta.

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Quindici giochi che rimarranno nel mio cuore dall’appena conclusasi generazione di console

Sono innumerevoli i videogiochi che ogni generazione di console ci mette a disposizione, ma è chiaro che di essi soltanto alcuni rimarranno nel cuore del videogiocatore. Giochi dei quali sarà possibile per noi discuterne anche fra molti anni, e ricordarli con un particolare affetto. Visto che PlayStation 3, Wii ed Xbox 360 sono recentemente “andate in pensione”, sostituite dalle nuove console, ecco quello che la settima generazione di console mi ha lasciato in eredità videoludica. Ci tengo a precisare, la lista è redatta in ordine sparso.

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Ho scoperto di amare Metal Gear Solid 2: Sons of Liberty

Il logo di MGS 2 che appare nel bel mezzo dell’intro. Epico.

Tornare a giocare ad un videogioco “moderno” dopo oltre 10 anni dalla prima volta, è una operazione assai rischiosa. Il più delle volte scopriamo come i nostri ricordi non combaciano con la realtà, e l’amarezza la fa da padrona.
Metal Gear Solid 2 fu un videogioco piuttosto controverso, tanto amato quanto odiato per via di scelte forti operate da Kojima. Io faccio parte di coloro i quali lo apprezzarono, sebbene con qualche riserva.
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Perché non credo nella “forza bruta” come unica via verso l’innovazione

Ovvero, perché contesto l’assunto che la potenza sia indispensabile per far vedere qualcosa di diverso da quel che ci propinano oggi: tant’è che c’è un fracco di gente che bolla come carrette PS360 e questo mi fa a dir poco sorridere perché sottintende che abbiano dato tutto ciò che potevano dare.

Graficamente? Può darsi.

Ma il videogioco per come lo intendo io non è (solo, o prevalentemente) questo.
L’industria ahimè la pensa in maniera diversa… ma veniamo al dunque.

Perché non credo nella “forza bruta” come unica via verso l’innovazione (short version)
Ad esempio perché per ogni Portal o Dead Rising ci sono almeno una cinquantina di CoD, e i publisher sembrano tanto interessati ai $$$ guadagnabili con CoD quanto “impauriti” dai $$$ che potrebbero buttare nel cesso con il flop di un Portal.

Insomma il gioco non vale la candela nell’economia di una generazione ma soprattutto non fa la differenza, differenza che invece sarà in primis software.
Concetto che varrà sempre di più in futuro anche prossimo, IMHO.

Perché non credo nella “forza bruta” come unica via verso l’innovazione (VERY long version)
Per come la vedo io il mercato, e con esso l’approccio dell’utenza, si è spezzato in due tronconi pressochè in toto divergenti. Continua a leggere “Perché non credo nella “forza bruta” come unica via verso l’innovazione”

Warren Spector si redime: Troppa violenza nei videogiochi!

Sono estremamente interessanti le parole di Warren Spector circa la violenza sempre più presente all’interno dei videogiochi.

Lo conoscete Warren Spector, no? Si tratta di uno dei più “geniali” autori di videogiochi in occidente. Grazie a lui abbiamo giocato System Shock, Deus Ex, Thief, Ultima Underworld, o ancora Epic Mickey (va beh, questo glielo passo per stima…). Attualmente Spector lavora con Disney ed è pronto per fare arrivare sul mercato il secondo capitolo di Epic Mickey, stavolta per un po’ tutte le console e non più esclusiva Wii.

Bene, le osservazioni recenti di Spector si soffermano sull’utilizzo eccessivo della violenza che i videogiochi da qualche tempo a questa parte ci propongono con costanza sempre maggiore, dicendosi infine contento di lavorare adesso per una compagnia come Disney, che rappresenta un marchio di qualità per una visione tranquilla da parte di ogni singolo membro di ogni famiglia.

Warren sa, però, che anche nel suo passato c’è “violenza”, ed infatti si giustifica osservando come ad esempio in Deus Ex essa fosse proposta in modo tale da risultare “scomoda da digerire” e ben lontana da quel feticismo del “vediamo cosa accade” presente in altre produzioni.

Parzialmente è vero, ma in realtà chi ha giocato qualche Deus Ex sa che ci sono sprazzi di violenza totalmente inutili e taluni anche parecchio disturbanti, e non sarò certo io a mostrarvi i video che spopolano su YouTube.

La causa di Spector, però, va condivisa. I videogiochi non hanno bisogno della violenza per divertire. Eppure ci aspetta già una imminenza videoludica che conta, fra gli altri, Far Cry 3, Crysis 3, Assassin’s Creed III, The Last of Us, addirittura una Lara Croft che abbandona il platforming per darsi all’azione estrema, i soliti sparatutto bellici sempre più “realistici”.

Bisogna trovare una sorta di bilanciamento fra l’esistenza dei giochi maturi, che hanno tutto il diritto di essere sviluppati e giocati da una utenza consapevole, e la violenza fine a se stessa che non porta da nessuna parte e non aggiunge niente alle meccaniche di gioco.

Warren Spector è il primo a redimersi. Chi sarà il prossimo?
Qualcuno vuole scommettere su Itagaki?

E3 2012, where was the fun?

Turrican3 si chiede: Ma chi ha vinto l’E3?, salvo poi modificare la domanda verso più realistici orizzonti. Io invece mi chiedo, ma dov’è finito il divertimento delle conferenze E3?

Questa domanda mi è sorta durante una chat post-E3 con Copons (a proposito, giocagiue.it è sempre consigliatissimo). Sembra che i tre grandi produttori attualmente impegnati nella lotta videoludica si siano ad un tratto dimenticati di come si cattura l’attenzione del pubblico facendo di tutto, tranne che mettere in opera un certo grado di spettacolarità e coinvolgimento durante le tre maggiori conferenze.
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Sempre più facile!

Ieri pomeriggio apprendo che Sony e Evolution Studios hanno messo online una patch per Motorstorm RC sia in versione PS Vita che PS3. Lì per lì penso: “chissà quale funzionalità hanno introdotto stavolta, o magari soltanto il supporto ai DLC futuri”. Quindi metto in download l’aggiornamento e vado a cercare notizie sul changelog.

In soldoni, trovo che dopo l’aggiornamento MotorStorm RC diventerà “più facile”.

E la cosa mi rende molto perplesso.
Pare, infatti, che molti videogiocatori abbiano trovato dei problemi nell’avere la meglio delle sfide più avanzate che il gioco propone. Io non mi considero un tipo da “o difficilissimo o niente”, anzi preferisco affrontare i videogiochi dapprima al livello di difficoltà normale, e solo raramente mi capita fare altri giri a livelli più complicati di difficoltà (giusto gli Uncharted, calibrati benissimo, e pochissimi altri).

Però francamente in MotorStorm RC non avevo incontrato tutte queste difficoltà. Difficoltà TALI da richiedere addirittura l’intervento degli sviluppatori per abbassare il livello di sfida. Avevo persino ottenuto il trofeo di platino (che come fanno notare su molti forum esteri, vista la presa di posizione di Sony stessa che ha ritenuto RC troppo difficile, dovrebbe diventare quantomeno un trofeo di diamanti, per chi lo ha ottenuto), e per di più giocandoci prevalentemente da PlayStation Vita.

Chiaro che andando avanti nel gioco le cose non erano semplici come nei primi livelli, ma il senso di sfida a parere mio era ben calibrato, e bastava un po’ di impegno per ottenere tutte le medaglie che il gioco ha da proporci. Cioè, il gioco ti spingeva a cercare di migliorare la tua prestazione, giro dopo giro, tentativo dopo tentativo. L’ultima prova e smetto.

Invece così si è scelto la via facile dell’abbassamento complessivo della difficoltà.
Ed è tangibile!

Basta farsi un giretto postpatch e ci si rende conto di come si riesce ad abbassare inesorabilmente i tempi ottenuti prepatch.

Non voglio mettere in mezzo la difficoltà dei giochi di qualche lustro fa, che perdonavano ben poco al videogiocatore di turno, ma non è che adesso stiamo davvero un po’ esagerando con la facilità dei videogiochi?

A parere mio c’è da fare attenzione a non trasformare definitivamente i videogiochi in film interattivi dove basta premere QTE al punto giusto per “proseguire nell’avventura”.

Evviva un po’ di sfida ben calibrata!

Considerazioni post-E3 2012

“Chi ha vinto l’E3?”

Ogni anno (o quasi) è l’interrogativo che addetti ai lavori – e non – si pongono… purtroppo ho l’impressione che in questa edizione 2012 sarebbe più opportuno porre il quesito in altri termini: “chi non ha perso l’E3?”.

E’ stata infatti ahimè una fiera all’insegna della disorganizzazione, delle idee confuse (per chi ce le ha), dei concept triti e ritriti. Continua a leggere “Considerazioni post-E3 2012”

CES Microsoft: niente 720. Delusione o salvataggio?

Nella nottata passata a Las Vegas si sono spente le luci (non quelle dei casinò…) su un’ipotetica nuova console di casa Microsoft, di cui ne avevamo accennato qualche giorno fa.
Di cosa si è parlato? Per i “sostanzialisti” nulla di che, per gli statistici il numero di utenti è cresciuto arrivando a quota 64 milioni (5,5 per Kinect), per gli app-fan una maggiore compatibilità con smartphone (non chiedetemi come…) e la co-abitazione Xbox 360 con Windows 8 e Premium Play per gli abbonati.

Di conseguenza, diciamocelo, si erano sparse non poche boiate sul nuovo corso di console e sull’E3 2012 annunciato come qualcosa di epico.
Non sarà così.
E non deve essere così.

Perché abbandonare una Slim appena uscita e una Kinect che ha appena un anno di vita per “lanciarsi nel vuoto” osando l’impossibile?  Senza contare che il mercato sarebbe spianato almeno per uno o due anni a beneficio di Sony, che, invece, è rimasta molto più sulle sue.

E allora, per la delusione di molti, compreso il boss della baracca Carmelo, niente 720 o nuova gen. Mentre, per Xbox e i boxari o videogiocatori in generale, salvataggio di un qualcosa che è forse al culmine della sua esistenza. Un po’ come se Messi si ritirasse oggi.

Nonostante Las Vegas, l’azzardo non è di casa Microsoft.