Produttore: Ubisoft
Sviluppatore: Ubisoft Montreal
Genere: Sparatutto in prima persona
Piattaforma: PlayStation 3
Altre Piattaforme: Xbox 360 – PC Windows
PEGI: 18 –
Lo compro perché:
– Gameplay riuscitissimo
– Ambientazione accattivante
– Non lo mollerete finché non lo finirete
– C’è la cooperativa in locale ed online
– Editor di mappe
Non lo compro perché:
– Su console l’hardware è spremuto oltre ogni ragionevole limite
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Storia, caratteristiche, aspettative
La serie Far Cry, nata con Crytek e finita poi ad Ubisoft, fra alti e bassi riesce sempre a far parlare di sé; vuoi per un aspetto tecnico sempre all’altezza delle aspettative, vuoi per alcune scelte che, sia riguardo al primo che al secondo episodio, non gli hanno permesso di diventare dei videogiochi apprezzati a 360 gradi.
Il primo Far Cry soffriva di una seconda parte di gioco decisamente sottotono rispetto alle prime splendide ore trascorse nell’isola tropicale, mentre il secondo Far Cry soffriva di scelte di design che alla lunga costituivano dei veri e propri deterrenti a continuare l’avventura (una su tutte, i nemici che respawnano nei punti di controllo a distanza di brevissimo tempo).
Ubisoft ha quindi cercato con Far Cry 3 di porre rimedio ai difetti riscontrati storicamente nella serie, e dare vita ad un videogioco convincente.
Prima di tutto si lascia l’Africa per tornare in un ambiente tropicale da sogno, accerchiati da palme, mare limpido, spiagge, e colline verdeggianti.
Si abbandona anche la scelta del gameplay “realistico” con armi destinate a deteriorarsi, e ci si butta in un arcade vero e proprio, dove armi da taglio e da fuoco si alternano in un’azione ora stealth, ora “rambesca”.
Per venire incontro al videogiocatore, non avremo più situazioni di respawn immediato dei nemici, ma potremo (e dovremo) conquistare i vari accampamenti per farli propri ed evitare che i nostri nemici tornino ad infastidirci.
Ma perché si arriva in questo paradiso e si comincia una vera e propria guerra?
Semplice. Noi prendiamo il controllo di Jason Brody. Egli, insieme alla fidanzata Liza, ai fratelli Grant e Riley ed agli amici Daisy, Keith ed Oliver, si reca alle Rook Islands per trascorrere una tranquilla vacanza a base di sport estremi, divertimento e spensieratezza.
Non tutto va come deve, però, ed il gruppo viene catturato dai pirati capeggiati da Vaas. Proprio da questo momento inizia la nostra avventura che ci porterà a scoprire una sanguinosa lotta per il dominio dell’arcipelago fra i pirati e mercenari di Vaas (e Hoyt) e gli indigeni comandati da Citra, sorella di Vaas. Sarà l’inizio di una avventura che cambierà per sempre Jason Brody ed il destino dei suoi amici e dell’arcipelago.
Gameplay
Mi piace la struttura di queste recensioni, decidere di mettere prima il “gameplay” in luogo dell’aspetto tecnico è una scelta che in generale funziona molto bene, ma è ancora più indicata se parliamo di Far Cry 3.
Come detto nell’apertura dell’articolo, Far Cry 3 cerca di essere il primo videogioco della serie ad evitare di infastidire il videogiocatore con delle scelte poco appropriate.
La giocabilità è il primo segno lampante di tutto ciò.
L’intero Far Cry 3 è sviluppato intorno al “potenziamento” del nostro Jason, dandoci la facoltà di scegliere varie abilità, nell’ordine che preferiamo, da una apposita griglia di selezione. Abilità che verranno visualizzate sotto forma di tatau (tatuaggi) sul nostro braccio sinistro. Più tatau avremo, maggiore sarà il nostro valore come combattente.
Inizieremo dunque con a disposizione delle azioni numericamente davvero limitate. Potremo trasportare qualche arma, sparare, usare il coltello.
Immergendoci nell’avventura però diventeremo delle vere e proprie macchine da guerra, con tanto di assalti stealth e capacità fisiche migliori. In poche parole, la giungla diventerà il nostro luogo di caccia ideale.
Oltre a potenziare noi stessi, in Far Cry 3 sarà fondamentale anche migliorare il nostro equipaggiamento. E se armi, munizioni ed accessori possono essere acquistati nei vari negozi appositi, per migliorare la capienza di zaino, portafogli, faretra, eccetera, dovremo darci alla caccia delle più di 25 specie di animali che vivono sull’isola. Dalle capre alle tigri, passando anche per gli squali. Animali che rivestiranno una importanza strategica nel corso di tutta l’avventura, visto che potranno anche essere usati in determinate circostanze per attaccare i nemici ed avere quindi vita più facile nella conquista di un avamposto.
La vita del protagonista non sarà autorigenerante. O meglio non del tutto. Essa sarà composta da varie tacche (anch’esse upgradabili, chiaramente). Ogni singola tacca si autorigenererà, ma qualora dovessimo perderla del tutto dovremo recuperare il nostro vigore fisico attraverso dei medikit. Medikit che potremo sia acquistare nei negozi, che (meglio) costruirci da noi utilizzando determinate erbe verdi presenti in tutta l’ambientazione. Creeremo quindi delle siringhe da portare con noi ed utilizzare in caso di necessità. E le siringhe non saranno solo curative, ma potremo crearne altre che ci aiuteranno nella caccia, nei combattimenti, nelle attività subacquee. L’unico limite è quello fisico di trasporto sia delle erbe che delle siringhe, specie nelle prime fasi di gioco dove ancora il nostro equipaggiamento è piuttosto scarso.
La mappa è immensa. Tutto ciò che vedete è accessibile e raggiungibile.
Il problema è che all’inizio sarà anche tutta nascosta. Starà a noi sbloccare le varie porzioni di mappa trovando le torri radio, scalandole ed attivandole. Il meccanismo non può che ricordarci la sincronizzazione di Assassin’s Creed, ma vi assicuro che nel contesto di Far Cry le torri radio sono credibili e bene implementate.
Visto che l’ho citato, Assassin’s Creed è indubbiamente una immensa fonte di ispirazione per Far Cry 3, ma lasciatemi dire che tutto ciò che in Assassin’s Creed (specie nel capitolo III) sembra messo lì per far scena e senza scopo, in Far Cry 3 ha un suo perché ed è pure divertente da affrontare e portare a termine.
Infatti, insieme alle missioni principali che ci racconteranno il cammino di Jason alla ricerca dei suoi amici, avremo a disposizione un cospicuo numero di missioni secondarie. Esse vanno dall’uccisione di ricercati alla caccia, al soccorso, passando per la ricerca di reliquie o ancora altre missioni secondarie che ci faranno entrare maggiormente nell’atmosfera delle Rook Islands.
Oltre a tutto questo dovremo, come detto, sbloccare le torri radio (cosa che peraltro ha anche un aspetto sì secondario ma importante, ossia ottenere gratuitamente le armi dai rivenditori), e conquistare gli avamposti. Ad ogni avamposto sbloccato, oltre a sbloccare un nuovo negozio di armi e munizioni, missioni di caccia e uccisione dei ricercati, attiveremo quell’avamposto stesso per i viaggi veloci. Quasi inutile spiegarlo, in pratica potremo spostarci fra i vari punti conquistati dell’isola con la semplice pressione di un tasto invece di percorrere chilometri di strada.
Strada da percorrere? Ne dovremo fare tanta, tantissima, ma non sempre a piedi. I mezzi di trasporto più in voga alle Rook sono le jeep, in grado di andare più o meno dovunque, ma non mancano anche vecchie auto ben poco affidabili, camion militari, quad, buggy da gara.
Ma visto che siamo circondati dall’oceano, potevano mancare le imbarcazioni? Ovviamente no, e quindi potremo guidare dalle moto d’acqua ai gommoni, con tanto di motoscafi militari armati di tutto punto. Chicca, il deltaplano. Poi… beh, poi vedrete!
Insomma, se non si fosse capito, ogni secondo di gioco in Far Cry 3 è pieno di cose da fare. Potremo rivolgere la nostra attenzione a ciò che più ci aggrada, ma va da sé che dare un minimo di attenzione agli aspetti di potenziamento di personaggio ed equipaggiamento risulterà fondamentale per il prosieguo dell’avventura, visto che andremo incontro a nemici e situazioni sempre più pericolosi.
Quello che posso assicurarvi è che qualunque cosa decidiate di fare, vi divertirete. Perché il gameplay studiato per Far Cry 3 è uno dei migliori che mi sia capitato di giocare in un FPS.
Poligoni, texture, sound
Bello è bello, c’è poco da dire. Tutti i Far Cry sono sempre stati dei punti di riferimento per la categoria, ed il numero 3 non è da meno.
Certo, poi giocarselo su PC invece che su console significa godere di un ulteriore step visivo che lo rende davvero eccezionale, ma non è che ci si possa lamentare più di tanto neanche su PlayStation 3 ed Xbox 360. Anzi, considerata la grandezza della mappa, bisogna ammettere che Ubisoft Montreal ha fatto davvero uno splendido lavoro.
Certo, le ombre sono quelle che sono, e la profondità visiva non è impressionante, ma in generale le Rook sono splendide, piene di scorci da cartolina che fanno da contraltare alla violenta guerra che combatteremo in prima persona.
Anche per quanto riguarda il sonoro è stato fatto un buon lavoro, con tanto di musiche apposite a sottolineare le fasi di gioco più importanti. Ho molto apprezzato il 5.1, in grado di farci conoscere la posizione di nemici ed animali semplicemente ascoltando da dove proviene il suono. Certo, è il minimo al giorno d’oggi, me ne rendo conto, ma è bene non dare per scontato certi dettagli, e poi vista anche l’atmosfera selvaggia dell’isola, un buon accerchiamento sonoro riesce ad immergerci ancora di più nelle peripezie di Jason.
Extra, longevità, rigiocabilità
Far Cry 3 è, di per sé, un videogioco longevo anche nel solo portare a termine la trama. Qualora poi volessimo completare tutte le missioni e la raccolta degli oggetti, allora la longevità aumenta in modo esponenziale.
Non contenti di ciò, Ubisoft ha inserito nel videogioco una modalità cooperativa offline per due giocatori a schermo condiviso, ed una a quattro giocatori, online.
Vi basta? No? Ed allora eccovi anche la presenza del classico multigiocatore competitivo!
Ed è tutto.
No! Non è tutto! C’è anche spazio per l’editor delle mappe, grazie al quale potremo creare e condividere mappe per il multigiocatore.
Insomma, sul serio, cosa si può volere di più da un videogioco?
Concludendo
Far Cry 3 ci è riuscito. E’ riuscito a liberarsi dei difetti congeniti della saga ed a diventare finalmente un videogioco completo a 360 gradi.
Si tratta di una avventura da percorrere senza un attimo di respiro. Né Jason ed i suoi amici, né noi dimenticheremo le Rook Islands tanto facilmente.
Infine, mi sento di consigliarlo a tutti a meno di particolari avversioni verso il genere FPS. Anche se poi è chiaro il fatto che Far Cry 3 è un videogioco violento e narra tematiche adulte, quindi adatto unicamente ad una utenza matura.
T@G EVOtion: